Spesso le persone mi chiedono quale sia la differenza...
Ecco qui un tratto del mio libro e tesi...
La differenza tra Arte e Arteterapia
Nell’Arte la centralità è nel prodotto artistico, non nella relazione tra Artista e fruitore.
Un aspetto fondamentale che contraddistingue le Arti dalle Arteterapie e che in queste ultime non sono richieste competenze specifiche, aspetto estetico, tecnico e stile.
Il valore del prodotto artistico realizzato nell’Arteterapia è il suo contenuto emotivo ed espressivo.
Diventa contenitore di emozioni: questo è il suo valore, al di là della sua oggettiva bellezza, ed è in funzione della relazione con l’Arteterapeuta, o con il gruppo (nel caso di terapie di gruppo).
Le Arteterapie non producono Arte, ma traggono un enorme valore terapeutico dal processo creativo.
Tramite esso si permette l’elaborazione dei propri vissuti e delle risorse interne insite in ogni persona, trasformandole, traducendole e integrandole nella propria vita sotto una nuova luce, che apprezzi la propria individualità e unicità.
Nelle Arteterapie questo è l’obiettivo da raggiungere.
Nell’Arteterapia (come in tutte le Artiterapie), il fattore terapeutico è determinato dalla relazione tra il terapeuta, che sarà una persona esperta in linguaggi artistici, e il paziente che, sempre attraverso l’uso di queste espressioni artistiche, sarà sostenuto e aiutato in un percorso di benessere psicofisico che può essere di prevenzione, educazione, riabilitazione.
Tramite il medium artistico vi è, dunque, una relazione terapeutica tra due persone che non necessariamente devono avere una formazione artistica dal momento che partecipare ad un laboratorio di Artiterapie è un’esperienza che va oltre le competenze e le conoscenze artistiche e il “saper disegnare”.
Tutti noi abbiamo fin da bambini la capacità di esprimerci attraverso le varie Arti: attraverso il gioco, il processo creativo permette al bambino di sperimentarsi in modi nuovi e inusuali, fantasticando e creando mondi immaginari, dove egli stesso diventa protagonista, diventando così partecipe attivo della propria vita, imparando in un continuo fare e disfare di trasformazioni di ruoli.
Nell’adulto l’attività fantastica prende il posto del gioco, ma a differenza del bambino l’adulto purtroppo si vergogna delle sue fantasie e cerca incessantemente di rimuoverle, per paura che riaffiorino alla coscienza, e di non essere più in grado di sostenerle.
Il gioco è, per il pediatra e psicoanalista Donald Winnicott, sempre un’esperienza e la capacità di giocare in maniera creativa permette al soggetto di esprimere l’intero potenziale della propria personalità, “Grazie alla sospensione del giudizio di verità sul mondo, a una tregua dal faticoso e doloroso processo di distinzione tra Sé, i propri desideri, e la realtà, le sue frustrazioni”.
In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l’oggettivo, può comparire l’atto creativo, che permette al soggetto di trovare Sé stesso, di essere a contatto con il nucleo del proprio Sé.
Come ci suggerisce Arieti, è importante saper distinguere il prodotto creativo dal processo creativo: quest’ultimo appartiene a meccanismi mentali primitivi definiti da Freud “processo primario”.
Nel processo creativo i meccanismi del processo primario (inconscio, irrazionale) compaiono intrecciati e combinati in modo complesso a quelli del processo secondario (logico, razionale).
Da questa combinazione nascono forze inedite e innovatrici, che Arieti ha nominato “processo terziario”: “la sintesi magica dalla quale emerge il nuovo, l’inaspettato e l’auspicabile.”
Possiamo concludere che le Arti e le Artiterapie hanno solamente in comune il processo creativo, la comunicazione e il linguaggio artistico.Anche nella storia dell’Arte sono stati molti gli Artisti, poeti, scrittori che hanno percepito l’effetto curativo dell’Arte.
“L’arte ci consente di trovare noi stessi e di perdere noi stessi nello stesso momento”. (Thomas Merton)
“L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno”.(Pablo Picasso)
“Ogni bambino è un’artista. Il problema è poi come rimanere un’artista quando si cresce”.(Pablo Picasso)
“...uno stesso suono interiore può essere espresso contemporaneamente da varie Arti, ognuna delle quali lo esprimerà secondo le proprie caratteristiche, aggiungendogli una ricchezza e una forza che una sola Arte non potrebbe dargli”.
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( tratto dal mio libro)
Benedetta Carradori, ideatrice e creatrice metodo Boll-Evoluzione®-Arteterapeuta- Insegnante Yoga dolce- Yin Yoga- Yoga bimbi- Sup Yoga
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